Un album speciale

Caro Ruggero,

quando intercettiamo il tuo volto nelle foto che abbiamo appeso in casa, non cogliamo la lontananza, ma solo una separazione momentanea e ci prende una nostalgia profonda, un desiderio di stare con te là dove vivono le nostre anime, nella comunione profonda di ideali, intenti, impegno, serietà e forza che ci ha unito come fratelli, con tutti gli amici e le amiche e che ancora oggi ci tiene vivi e compatti pur nelle diversità delle esperienze esistenziali.

Non sei scomparso e non è una facoltà mentale, la memoria, che ti tiene vivo ai nostri occhi.

È la volontà di camminare sulla stessa strada.

È la volontà di continuare a crescere nella solidarietà con i più deboli che rende il nostro spirito ancora giovane e vigoroso come il tuo.

È la volontà di vivere una vita onesta, un’esistenza generosa che ci fa sentire in sintonia con te.

È la conferma continua della scelta di non perdere il sorriso di fronte alle angustie della vita a renderti ancora presente.

È il coraggio di lottare contro le ingiustizie che ci fa sentire al tuo fianco, vicini vicini, come un tempo, sotto la stessa tenda, accomodati attorno ad una tavola, affiancati lungo un sentiero di montagna, accomunati dal riso per un racconto ilare, raccolti in silenzio per la preghiera, accalorati in una discussione importante, compagni di viaggio sulla sella di una bicicletta o abbracciati nel momento del commiato.

Lo spirito che ti ha mosso e che deve muovere anche noi è un desiderio di acqua viva, di giustizia e di bontà, di mitezza e determinazione, di fedeltà all’annuncio della Buona Novella a tutte le genti.

 E questo annuncio, che è stata la vocazione della tua vita, ci trascina ancora sulla scia di tutti coloro che hanno lottato perché regni l’amore nel mondo, credenti e atei, vicini e lontani, di ogni etnia o religione.

Come si fa a non credere che le nostre anime siano immortali?

Sembra paradossale, ma è la tua morte che ce lo conferma, perché il tuo spirito ci ha conquistato come quello degli altri santi, spesso sacerdoti come te, che ti hanno preceduto per quelle strade lontane e come quello degli uomini che hanno segnato la tua e la nostra storia spirituale e culturale di riscatto sociale dalla violenza: Mons. Romero, Gandhi, Martin Luther King e i più vicini don Mazzolari, don Milani, David Maria Turoldo, don Tonino Bello…

Una schiera di testimoni ci ha educato nel più profondo dell’anima, fino ad oggi, con il coraggio contagioso di Ezechiele Ramin, Peppino Diana, Pino Puglisi…

Nella nostra riflessione cosciente, sei vivo come loro, caro amico Ruggero, e come tu stesso hai voluto camminare sulle medesime loro orme, così anche noi ci sentiamo entusiasti di camminare sulla strada che hanno percorso i santi.

Ti scherniresti se potessi risponderci, ma noi che abbiamo conosciuto anche le tue debolezze, siamo confortati proprio dalla tua umanità più che dalle virtù eroiche richieste per la canonizzazione, perché “non è la perfezione che conta, ma la via alla perfezione” (Tolstoj, “Il Regno di Dio è in voi”).

E quella strada in salita tu l’hai percorsa con grande fatica, sul tracciato aperto dai nostri maestri di vita, fino al dono della vita stessa.

Questo comune sentire, questo orientamento dello Spirito verso l’Amore non ci fa temere la morte del corpo, ma piuttosto lo spegnimento di questo Spirito e della Speranza in un mondo più giusto.

Se piangessimo la tua morte fisica e con essa spegnessimo la tua vita Spirituale, allora sarebbe davvero la fine.

Noi invece vogliamo e dobbiamo dare un senso al tuo assassinio perché non sia sepolto col corpo anche quello Spirito d’Amore che ci tiene in vita, che ci tiene in comunione tra noi e con Gesù e che è la ragione del nostro ritrovarci.

Per il Vangelo è vivo solo colui che ama, che accoglie, che lotta per la pace, che si pente dei propri errori, che è assetato di giustizia e che perdona.

È davvero difficile rimanere vivi in questo mondo dove sembra dominare la disperazione.

Eppure tu ci sei riuscito. Sei andato a testimoniare la speranza là dove vivono i più disperati del mondo e questo ti ha portato al martirio. Noi non vogliamo seppellirti due volte.

Noi vogliamo stare con te.

Noi non rinunceremo alla speranza come quelli che ti hanno ucciso per ucciderla in tutti gli altri.

Noi stiamo con te e con tutti quelli che credono alla vittoria dell’amore sull’odio.

Noi stiamo con i vivi che sono dalla tua parte e non con i morti che non credono più a nulla.

Non c’è altra scelta.

Noi stiamo con te perché tu stai con il Signore.

Non c’è una seconda vita. Non c’è un’altra via, né un’altra verità.

Chi ama vive in eterno e noi, quando ti pensiamo e desideriamo stare con te, come vecchi amici, vogliamo, confermiamo, e ci impegniamo a vivere nella dimensione dell’Amore, per sempre.

Amici di Cazzago