Stralcio da alcune sue lettere

Lettera del 25 FEBBRAIO 1992

… È stato qui il vescovo: ci ha molto incoraggiato la sua visita, non solo per averci dato dei “rinforzi” ma anche per averci dato del tempo di ascolto e dei consigli molto prudenti e saggi della scorsa volta.

È un progetto di lavoro della diocesi di PD che stiamo portando avanti con questa diocesi e la cosa sembra arricchente. A dire la verità mi trovo sempre più convinto che lavorare qui, rispetto a farlo in Padova, è una questione di “giustizia”, nel senso che Padova ha molto di più, in tutti i sensi, di questo Paese e logicamente pensare a condividere vuol dire “fare parte” in modo meno sproporzionato possibile….


Lettera del 10 GENNAIO 1994

(riferendosi ad un progetto che si stava realizzando in Parrocchia)

L’interessante è che questo permette di incontrare gente tutte le settimane e di approfittare per chiacchierare con loro per aiutarli a valutare i fatti, prendere le decisioni, assumere responsabilità. Uno si sente davvero parte della famiglia.

Abbiamo avuto la visita del Vicario generale il quale ci ha stimolato a proseguire in questo “Progetto Laici e Preti a Quito”.


Lettera del SETTEMBRE 1995

…La Parrocchia cammina con entusiasmo; qualche rogna e difficoltà non manca mai, grandi progetti ed entusiasmi, a volte poche forze per rispondere a tutto. Fatica di camminare grazie ai problemi che la gente vive (scarseggia il lavoro, manca la luce 3 giorni alla settimana, la corruzione impera…).

Resistiamo volentieri, è la nostra realtà!


Lettera del NOVEMBRE 1996

 “… A partite da questa esperienza (della prima casa famiglia, ndr) ci sono molte cose che ho rafforzato, prima di tutto la riconoscenza per ASA e per questo paese; mi hanno smontato un po’ il “ruolo”, mi hanno messo in condizione di impotenza di fronte a un bambino che ti costringe a sederti sul marciapiede e ascoltarlo perché non vuole andate a scuola che non ha spiegazioni convincenti per arrivare un’ora dopo a mangiare, che non sai perché arrivando di sera a casa si avvicina e ti chiede di prenderlo in braccio anche se tu non sei nessuno per lui. Mi domando a volte se non sarà anche questo parte di quei concetti grandi di solidarietà che annunciamo, se non sarà anche questo parte di quella INCARNAZIONE intesa come un “mettersi accanto all’uomo” piccola o grande, con la sua misura, senza pensare a nient’altro che a lui e aprire il cuore a questa scintilla di eternità che DIO ha voluto far brillare in lui. E con il “mettersi accanto” di un prete viene logico il “mettersi accanto” di una comunità che con il prete si fa carico di quest’uomo, di tanti uomini. Sarà forse questa una delle intuizioni di ASA? Permettere che molti uomini sentano altri uomini vicini e solidali”


Lettera del 2 DICEMBRE 1996

… La Parrocchia cammina, si ingrandisce numericamente e vive un processo di consolidamento interessante: si sta rinnovando il Consiglio Pastorale, si stanno stabilizzando cose belle (gruppo Caritas, gruppi coppie…)…

Abbiamo aperto la nuova Casa, davanti al Centro Giovanile, a un tipo di Esperienza di Accoglienza: due ragazze volontarie e 3 fratellini che abbiamo tirato fuori da un orfanotrofio formando un tentativo di Casa famiglia; sembra una Buona Esperienza.

Altre novità più Avanti! Per ora Buon Natale a tutti, in nome di Cristo che è stato il primo ad incarnarsi, pregando che ci insegni a farlo con i nostri fratelli.

Un abbraccio

P. Luis