Rispettiamo i diritti dei bambini!

Il 20 novembre 2022 si celebra la Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. 

Nonostante vi sia un generale consenso sull’importanza dei diritti dei più piccoli, ancora oggi per molti bambini e adolescenti alimentarsi in modo sano, giocare, studiare, dormire in una casa confortevole, essere amati e curati sono lussi lontani dalla quotidianità.

>> Alcuni dati aggiornati al 2020:

  • 452 mln di bambine e bambini vivono in aree di conflitto
  • 1 miliardo i bambini che vivono in Paesi a “rischio estremo” di subire gli impatti del cambiamento climatico
  • 193 mln di persone in grave insicurezza alimentare in 53 paesi
  • 82 mln profughi nel mondo di cui 43% minorenni.

Disegni e filastrocche tratti dalla pubblicazione di Save the Children “Una cascata di diritti per ogni bambino”, realizzati dai bambini e dalle bambine dell’Istituto Comprensivo Orzini, scuola primaria Lodi, con il supporto di Psy Plus – www.savethechildren.it

Bambini e adolescenti devono vivere la propria infanzia

Il 20 novembre 1989 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Ecco perché ogni anno questa giornata è dedicata a tutti quei bambini e bambine che in modi e per cause diverse sono privati della possibilità di vivere la loro infanzia. Dal momento della nascita ogni essere umano percorre un cammino di crescita che lo dovrebbe portare a essere un adulto libero ed equilibrato. Ma per poter essere tutto questo ogni bambino deve essere tutelato e amato.
A distanza di oltre 30 anni, la convenzione rappresenta ancora una svolta importante: attraverso la sua adozione infatti i bambini sono diventati per la prima volta titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici inalienabili.
È il trattato sui diritti umani maggiormente ratificato al mondo con 196 Stati, tra cui l’Italia dal 1991. Ad oggi hanno ratificato la convenzione tutti i Paesi del mondo tranne gli Stati Uniti.

4 PRINCIPI FONDAMENTALI:

  1. No alla discriminazione.
  2. Superiore interesse del bambino e dell’adolescente.
  3. Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo.
  4. Ascolto delle opinioni del minore.

Ci sono poi:

  • diritti generali (vita, libertà di espressione, pensiero, religione, informazione e riservatezza).
  • diritti che riguardano la propria condizione (acquisire una nazionalità, conservare l’identità, stare con i genitori e la famiglia, essere a loro riuniti in caso di separazione forzata, a meno che non sia preferibile una soluzione diversa).
  • diritti che richiedono misure protettive (tutela dallo sfruttamento economico e sessuale, e da altre forme di negligenza e abuso).
  • diritti che riguardano lo sviluppo e il benessere (adeguato livello di vita, salute, sicurezza sociale, istruzione e tempo libero).
  • diritti per minori in particolari circostanze (rifugiati,orfani) o con bisogni speciali

Emergenza infanzia nel mondo

Negli ultimi decenni, secondo Save the Children, le condizioni di vita dei bambini e delle bambine nel mondo hanno fatto dei progressi, sicuramente lenti, ma significativi. Il trend di miglioramento purtroppo però si è interrotto. Le cause sono diverse, tra queste: la pandemia, la crisi climatica e il dilagare dei conflitti. I diritti fondamentali che dovrebbero essere sempre garantiti restano ancora, per la vita quotidiana di milioni di bambini e bambine, solo degli slogan.
Se in alcune parti del mondo l’emergenza infanzia assume dimensioni catastrofiche, problemi e criticità si rilevano anche in paesi più avanzati. In Italia ad esempio si registra un impressionante declino demografico, crescono le disuguaglianze e aumenta la povertà minorile, assieme al malessere psicologico e sociale degli adolescenti.

Sostegno a distanza, un aiuto concreto

Se vi siete fatti prendere dalla rassegnazione e dal senso di impotenza, sappiate che c’è qualcosa di molto concreto e utile che si può fare. Il Centro Missionario Diocesano di Padova propone da diversi anni il Sostegno a Distanza (SAD). Si tratta di un impegno morale; un gesto spontaneo di solidarietà e condivisione. Un fattore di crescita e di formazione che si radica nei territori insieme ai bambini e alle loro famiglie, nelle loro comunità, come un essenziale ingrediente per la pace e i diritti dei popoli. Attraverso l’adozione a distanza possiamo entrare a far parte di una silenziosa catena di solidarietà, contribuendo ad offrire a un bambino un’infanzia più serena.
Sono progetti che richiedono un minimo di costanza e continuità nel tempo. Progetti che si possono anche condividere con altre persone e prendere in gruppo, godendo tra l’altro dei benefici fiscali previsti dalla legge.

Nella pagina dedicata nel nostro sito si trovano alcuni progetti che interessano realtà di diversi continenti.

In Etiopia ad esempio si può sostenere una Casa famiglia che si trova in una delle zone più degradate del
paese e ha l’obiettivo di accogliere bambini e bambine orfani o che vivono in situazioni di povertà assoluta, per dare loro la possibilità di frequentare la scuola, vivere in un ambiente sano e avere opportunità formative per la loro crescita umana e spirituale. Il contributo mensile richiesto è di 15 euro.

I Centri educativi “Paramar” di Quito in Ecuador comprendono un asilo nido, una scuola materna e un doposcuola e accolgono bambini dai 6 mesi ai 12 anni. Oltre ad accogliere i piccoli, si cerca di migliorare il livello nutrizionale ed educativo per uno sviluppo integrale del bambino, e spesso anche della famiglia. Il contributo mensile richiesto è di 30 euro.

In Thailandia invece i Centri educativi seguiti dai missionari diocesani di Padova accolgono ragazzi di diverse etnie che non hanno nel loro villaggio facilità di scuola. È un modo per provvedere anche alla loro alimentazione: ci sono periodi di carestia in cui manca letteralmente il riso nei villaggi e il fabbisogno si allarga a tutta la famiglia. Il contributo mensile richiesto è di 25 euro.

E poi, più vicino a noi, il Centro diurno “Shen Francesko” in Albania ospita bambini e ragazzi tra i 3 e i 18 anni e offre loro un luogo dove poter crescere e imparare a stare insieme, anche attraverso una biblioteca e corsi di sostegno. Il contributo mensile richiesto è di 25 euro.

A cura di Elena Cogo