Missione… andata e ritorno!

In questi giorni sono rientrati rispettivamente dalla missione in Ecuador, don Saverio Turato e don Mattia Bezze, mentre dalla missione triveneta in Thailandia, don Attilio De Battisti.

Missione è sempre accogliere il movimento, il cambiamento. C’è il tempo di partire e il tempo di tornare. Ogni Fidei donum è missionario due volte, partendo e al ritorno, ritorno che è un momento delicato ma prezioso per la reciprocità della condivisione. Nel caso dell’Ecuador una pagina di grande storia missionaria, che ci ha trasformato, si conclude chiedendoci però di restare docili e pronti a nuovi inizi!

L’impegno delle diocesi in Thailandia continua… Se vuoi scoprire di più e ascoltare la testimonianza di don Attilio durante l’incontro dei Lunedì della Missione a questo LINK puoi trovare la registrazione. 


Abbiamo raccolto da loro qualche emozione a “caldo”

Don Saverio Turato

Domenica sera, uscendo dall’aeroporto di Linate con il carrello carico di valigie, ero stato intercettato dallo sguardo vigile di un agente della Guardia della Finanza che in modo garbato mi chiedeva da dove provenivo e che cosa trasportavo… Anche se stanco del lunghissimo viaggio il cuore trovava la forza per palpitare più forte per il timore di dover giustificare o eventualmente lasciare cose che per me sono importanti. Telegraficamente risposi: “Ecuador…qualche vestito e tanti ricordi. Sa, abbiamo chiuso una missione.” Ciò fu sufficiente per passare indenne. Purtroppo, tanto in uscita come in entrata da un mondo all’altro gli abbracci sono proibiti ma rimane celato il calore dell’affetto di chi ho lasciato e di chi mi sta aspettando. Ora sono in quarantena a tutti gli effetti ma soprattutto è un tempo di clausura per elaborare la “straordinaria” esperienza dei nove anni della missione “ad gentes”. Non so se tutto ciò servirà a qualcuno o per qualcosa ma sono grato per il regalo che mi è stato fatto. Ora anch’io spero di giungere come un dono nei nuovi percorsi che mi attendono. 


Don Mattia Bezze

Una forte emozione ha accompagnato la chiusura e il saluto alla missione nella mia parrocchia de l’Arbolito l’ultima domenica di gennaio. Nonostante le restrizioni per il virus ho potuto sentire forte l’abbraccio di una comunità che si è stretta attorno a me per salutare e ringraziare. Non è facile lasciare e concludere… i sentimenti sono forti, di gratitudine e di sofferenza per il distacco. La mente e il cuore vanno a questa realtà, periferia di Durán, città vicina a Guayaquil… per me si è trattato di un’esperienza molto significativa… ora mi rendo conto ancora di più di come mi ha toccato il cuore. Soprattutto penso e ripenso alle tante persone e allo stile di relazione che ho potuto vivere, con un calore e una vicinanza che mi hanno dato molto.
Il periodo del virus ha messo a dura prova questo popolo, per molti motivi, soprattutto sociali ed economici… però anche il carattere dei parrocchiani ha sofferto: sempre pronti a far festa, ad abbracciarsi, stringersi la mano hanno dovuto limitarsi. Ciononostante credo che anche a distanza e sotto la mascherina, che molti a fatica hanno messo, si è potuto sperimentare il legame e la vicinanza. Abbiamo cercato in questo tempo di condividere il cammino, di puntare su una pastorale di comunità, di comunicare e condividere la fede come popolo di Dio… un po’ anche scontrandoci con una mentalità a volte molto clericale. E questo la gente lo ha apprezzato, si è sentita protagonista e coinvolta nell’essere comunità che cammina insieme.
Ora la Diocesi di Padova si è ritirata, dopo 63 anni, da questo Paese. La preghiera e la speranza è che i semi di bene che abbiamo condiviso possano portare il loro frutto e il cammino fatto ci aiuti sempre a ringraziare il Signore delle buone relazioni di fraternità sperimentate.


Don Attilio De Battisti

La stessa Chiesa che mi ha inviato solennemente, ora attende la mia testimonianza al rientro. Come fidei donum ho sempre sentito il ritorno come un atto di lealtà e di responsabilità. Tra l’altro l’avvicendamento in missione come in Italia obbliga e stimola al rinnovamento, allena alla fiducia di chi ti sostituisce, e permette al bene seminato di crescere in libertà.

Torno con grande serenità e aperto al nuovo che, in quanto tale, mi richiede la stessa fede nella compagnia dello Spirito Santo.