Lunedì della Missione ONLINE – 15 novembre 2021

La sinfonia delle religioni a servizio della fraternità nel mondo”.

È il titolo del prossimo appuntamento del ciclo di incontri dei “Lunedì della missione” promossi assieme a Medici con l’Africa CUAMM e Missionari Comboniani (in collaborazione con CMD di Vicenza e i missionari Saveriani di Vicenza) 

L’impegno missionario oggi è un terreno fecondo per lo sviluppo di un dialogo ecumenico e interreligioso sincero e arricchente, in cui soprattutto il rapporto con l’Islam rappresenta una sfida non facile. Papa Francesco nell’ultimo e innovativo capitolo della Fratelli Tutti ci orienta in questa direzione.

Testimonianze di mons. Claudio Lurati, comboniano, vicario apostolico in Alessandria d’Egitto; Muhammad Ashraf Khokar, rappresentante di una comunità italo-pakistana residente in Lombardia; fratel Tsoklo Zissou Simon, comboniano originario del Togo in animazione a Padova. 

ONLINE sui canali social del Centro Missionario Diocesano di Padova e Vicenza, dalle ore 20.45 alle 22.15.


Quando i primi missionari sono arrivati in Africa non hanno subito colto la bellezza delle religioni ancestrali; ma Fr Simon Tsoklo, ospite al Lunedì della Missione, lo ha chiarito bene: sono state  proprio quelle pratiche religiose native ad avvicinare la gente al cristianesimo palesando una relazione molto preziosa tra i due credi. E quando i musulmani di Desio non sapevano dove fare festa, sono stati i padri Saveriani ad aprire loro le porte: ne è nata un’amicizia che continua ancora e che mette in conto un unico futuro possibile, quello del dialogo e della scoperta reciproca. Mons. Claudio Lurati, vescovo di Alessandria d’Egitto, lo ha ribadito con parole simili: “il futuro ci chiede di essere al passo con i tempi… Le nostre chiese sono decentrate rispetto a dove sta crescendo e si sta espandendo la società. C’è un lavoro da fare… Bisogna essere all’altezza delle opportunità di dialogo religioso che abbiamo davanti. Dobbiamo stare dove ci sono spazi di confronto e convivenza umana. Il rischio principale è quello di non saperli valorizzare”.