“La missione non è solo questione di partenza per paesi esteri”

Riportiamo la testimonianza di Maurizio Fanton e Novella Sacchetto uscita nell’ultimo numero di Noticum. Questa famiglia vive oggi la missione a Km zero nella nostra Diocesi, dopo averla vissuta per anni in Ecuador.

 

Siamo Maurizio Fanton e Novella Sacchetto e viviamo a Thiene. Dal 1993 al 1996 abbiamo vissuto un’esperienza missionaria nella periferia di Quito, inviati quali laici fidei donum dalla Diocesi di Padova. I nostri figli avevano, in quel periodo ormai lontano, 7, 11 e 15 anni e ora siamo nonni di nove nipoti! Nel frattempo anche il nostro secondogenito ha vissuto, e concluso, tre anni e mezzo nella missione diocesana di Nyahururu (Kenya) con moglie e figli piccoli.

Tre anni di esperienza missionaria che hanno segnato indelebilmente la nostra vita e quella dei nostri ragazzi. Tre anni in cui abbiamo avuto il dono di sperimentare per davvero la “corresponsabilità” dei laici nella vita della chiesa. Pur nel rispetto delle diverse vocazioni e dei diversi carismi, due famiglie con figli di diversa età, quattro sacerdoti e alcune suore lavoravano insieme a servizio di due parrocchie; facevano equipe, o meglio vivevano la comunione anche se fisicamente in abitazioni distinte. Un’esperienza che dal rientro ci rende fortemente sostenitori del lavoro in rete, in ogni ambito della vita personale, di coppia e di famiglia; sia in ambito civile, dove la cosa è meno difficile, che in ambito ecclesiale dove le fatiche non mancano!

Tre anni in cui abbiamo continuato a mettere al primo posto il nostro essere coppia nel nome del Signore e genitori. Ad esempio, prima della partenza. Non abbiamo partecipato al corso CUM e neppure ricevuto il crocefisso di invio, perché nel mese di ottobre i figli avrebbero dovuto iniziare le scuole a Quito.

Come per tutti, il rientro si è rivelato più faticoso della partenza, ma ci accompagnava la determinazione con cui ci eravamo impegnati, e continuiamo ad esserlo, a non chiudere la missione in Ecuador in un nostalgico album di foto (allora non c’erano le foto digitali!!!).

Fin da subito, in collaborazione con la locale comunità dei Comboniani – allora presenti anche a Thiene –, in rete con tante realtà ed associazioni del territorio, per alcuni anni demmo vita a cicli di incontri “Coordinamento Nord Sud”, così da far entrare nelle parrocchie anche la voce di chi non frequenta, l’attenzione a chi sta ai margini pur non essendo dei nostri. Ci siamo poi inseriti nell’animazione missionaria del vicariato.

Nel 2002, il dono inaspettato della richiesta per Novella di entrare nell’equipe del Centro Missionario, e di restarci per quasi sette anni, per coordinare il cammino laici in discernimento per un’eventuale partenza, ci ha permesso di entrare in relazione con tante parrocchie, sacerdoti, laici, aiutandoci a respirare a pieni polmoni e a sentirci bene in una Chiesa che va oltre la parrocchia a cui appartieni e in cui ti dai da fare.

L’assunzione, per Maurizio, di incarichi pubblici (consigliere, assessore, presidente del consiglio comunale) ci ha permesso di portare la sensibilità maturata in missione anche in questi ambienti laici.

L’aver collaborato a costituire un’associazione (A.S.A Associazione Solidarietà in Azione odv), gemella di quella nata in missione per dare futuro ai progetti di promozione umana anche dopo la partenza dei padovani, ci ha permesso di tornare a vivere quel connubio evangelizzazione-promozione umana a cui l’Ecuador ci aveva allenato, di accedere alle proposte degli uffici pubblici e proporre strade da percorrere assieme. La scelta di chi arriva da altre Nazioni, come focus dell’impegno dell’Associazione, ci ha spinti a ricercare e trovare tantissimi volontari e volontarie che ci stanno permettendo di restituire, a chi viene da altre terre, la stessa attenzione che ci hanno riservato i fratelli ecuadoriani: i corsi di italiano per donne straniere, la locale Festa dei Popoli, la marcia per la pace, la giornata del dialogo cristiano-islamico, tutte iniziative sostenute anche in sinergia con alcune amministrazioni comunali.

Da ultimo, quando ormai l’età anagrafica sembrava ricordarci che c’è anche un tempo per fermarsi, dopo alcuni anni in cui avevamo coltivato il sogno di poter vivere un’esperienza missionaria qui ed ora, dopo aver incontrato le esperienze più varie (tra cui alcune famiglie missionarie a Km 0 di Milano e don Luca Bressan, a cui siamo molto legati e riconoscenti), dopo aver collaborato con la Diocesi di Padova nella stesura di un piccolo progetto “Famiglie a servizio della pastorale”, da novembre 2021 viviamo nella canonica di Grumello – Unità Pastorale di Piovene-Grumello- Rocchette – a pochi chilometri da Thiene, con l’impegno di essere punto di riferimento per questa comunità che non ha più il parroco residente.

Ora la canonica ha le finestre e le porte aperte, può trovare in noi dei punti di riferimento, un sorriso, un caffè. Visto il Festival della Missione, lo slogan impegno che ci siamo dati è proprio VIVERE per DONO: il desiderio di poter essere segno di speranza e gioia, nella convinzione che il Vangelo non può lasciarci tristi neppure nei momenti storici difficili.

La missione non è solo questione di partenza per Paesi esteri. Anche la presenza delle famiglie nelle canoniche vuote, così come altre esperienze diffuse sul territorio nazionale, offrono alle nostre Diocesi la possibilità di valorizzare anche, ma non solo ovviamente, chi rientra dalla missione mettendo in circolo la tanta ricchezza che ci viene dalle chiese sorelle, nell’ottica della cooperazione tra chiese.

Maurizio e Novella