I semi di Lampedusa

Lampedusa, 3 ottobre 2013: in un naufragio al largo dell’isola muoiono 368 persone. Da quel 3 ottobre ad oggi, quasi 25.000 rifugiati e migranti sono morti o dispersi nel Mediterraneo. 


Ricordare per imparare ad accogliere

La corona di fiori lanciata durante la cerimonia di commemorazione delle 366 vittime del naufragio del 3 Ottobre 2013. ANSA/ Pasquale Claudio Montana

Una data simbolo, quella del 3 ottobre, che ha dato vita alla Giornata della Memoria e dell’Accoglienza. Ricorrenza istituita per ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà.

Che cosa abbiamo imparato da quella tragedia? Verrebbe da dire niente. Dal 3 ottobre 2013 ad oggi quasi 25.000 persone sono morte o disperse nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa. Di questi, 20.000 lungo la rotta del Mediterraneo centrale, che si conferma la più attiva e pericolosa a livello globale. Nel 2022, dall’inizio dell’anno, sono 3.469 i rifugiati e migranti morti o dispersi nel mondo, di cui 1.473 nel solo Mediterraneo. Di questi 60 erano bambini.

A 9 anni da quella tragedia la Sicilia resta il primo approdo per i migranti in arrivo in Europa, in particolare l’isola di Lampedusa continua ad essere in prima linea nell’affrontare il problema delle migrazioni.

La memoria parte da Lampedusa

Associata ai migranti, agli sbarchi e ai naufragi, Lampedusa è prima di tutto terra di accoglienza. Risalgono agli anni ’90 i primi sbarchi di migranti, mentre il primo naufragio documentato è avvenuto il 25 aprile 1996: 21 tunisini a bordo di una barca a motore annegano, solo 4 si salvano raggiungendo la costa a nuoto.

Da lì la storia si ripete purtroppo un’infinità di volte, tra sbarchi andati a buon fine e tragedie che hanno visto uomini, donne e bambini perdere la vita in mare. Le vicende legate alle migrazioni infiammano il dibattito politico, vengono riviste le norme, si cercano accordi con gli altri Stati. Ma nella sostanza i risultati non cambiano: le persone continuano a morire nel Mediterraneo.

Il 26 giugno 2008 viene inaugurata la “Porta d’Europa”, opera dell’artista Mimmo Paladino. È in questa occasione che Alda Merini dedica la poesia “Una volta sognai”. La scultura, alta quasi 5 metri e larga 3 metri, diventa presto un simbolo di grande valore, per aiutare a fare memoria e a continuare la riflessione.

Una volta sognai
di Alda Merini

Una volta sognai
di essere una tartaruga gigante
con scheletro d’avorio
che trascinava bimbi, piccini e alghe
e rifiuti e fiori
e tutti si aggrappavano a me,
sulla mia scorza dura.

Ero una tartaruga che barcollava
sotto il peso dell’amore
molto lenta a capire
e svelta a benedire.

Così, figli miei,
una volta vi hanno buttato nell’acqua
e voi vi siete aggrappati al mio guscio
e io vi ho portati in salvo
perché questa testuggine marina
è la terra
che vi salva
dalla morte dell’acqua.

Ed è sempre qui, a Lampedusa, che il 3 ottobre scorso si sono riuniti l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR) e il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) con il Comitato 3 Ottobre, le organizzazioni della società civile, i rappresentanti delle istituzioni governative locali, nazionali ed europee per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita nel tentativo disperato di trovare sicurezza e protezione in Europa.

Questa resta una data – affermano dal Comitato 3 Ottobre – che ci ricorda come il salvataggio di vite umane debba sempre restare la priorità numero uno e come questa responsabilità debba essere condivisa da tutti gli stati membri dell’Unione Europea”.

Un mare, un viaggio, tante speranze

Le organizzazioni intervenute a Lampedusa il 3 ottobre scorso hanno aderito al progetto Welcome Europe proposto dal Comitato 3 Ottobre. L’iniziativa ha come obiettivo la promozione, in particolare nelle giovani generazioni italiane ed europee, di una cultura di solidarietà, accoglienza e dialogo, fondata sul rispetto dei diritti umani e dell’imperativo umanitario e giuridico di salvare vite in mare. Si tratta di rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei giovani in età formativa sui temi del fenomeno migratorio, dell’interdipendenza globale e dei diritti umani, dell’integrazione culturale e dell’accoglienza dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Favorire quindi processi d’inclusione e inserimento sociale dei migranti, contrastando intolleranza, razzismo e discriminazione.

Questa è la finalità anche del Portale Scuole: luogo di approfondimento sui temi legati alle migrazioni a disposizione di studentesse e studenti. Ad oggi sono stati coinvolti oltre 50.000 studenti e numerose scuole di tutta Europa, che hanno partecipato attivamente presentando il loro punto di vista originale sull’argomento.

Un esempio dal Veneto. Gli studenti dell’Isiss “M. Casagrande” di Pieve di Soligo, in collaborazione con la scuola europea di Francoforte in Germania, hanno realizzato il video dal titolo “Un mare, un viaggio, tante speranze”.

Il cuore di questo graphic novel è il Mediterraneo, stazione d’arrivo e di partenza, punto di incontro e di scontro, mare di migrazione, della speranza, dell’accoglienza, ma anche della scomparsa e della morte. I flussi migratori pongono da sempre sfide complesse, ma, questa volta, quello che gli studenti hanno voluto trasmettere è che essi offrono anche nuove possibilità di fusioni, nuove opportunità di arricchimento”.

Tutti i progetti: https://www.scuolecomitatotreottobre.it/it/diventa-protagonista.php

A cura di Elena Cogo


Foto di copertina: Laura Morgenstern, Tomba acuática, dipinto donato al Comitato 3 Ottobre dagli studenti dell’istituto spagnolo “María Soliño” che hanno partecipato a L’Europa inizia a Lampedusa