Diario di missione 5 – Etiopia

Luglio 2018

Pace e bene!
Riprendo a scrivere per aggiornarvi su alcune attività della missione nella Prefettura apostolica di Robe , in particolare nella comunità di Kokkossa, che sarà il prossimo campo di apostolato dei preti fidei donum di Padova.


PASTORALE GIOVANILE

Un dato molto importante da evidenziare è che la fascia di età delle persone fino ai 25 anni costituisce la grande maggioranza della popolazione in Etiopia. Possiamo dire che è un dato demografico all’incontrario di ciò che si presenta in Italia. Questo fatto ci motiva a dare particolare attenzione ai giovani. A Kokkossa è stato avviato il gruppo “Associazione adolescenti-giovani”.

Sono circa una ventina. In questi ultimi mesi ho proposto un incontro settimanale al sabato di formazione: preghiera, lettura della Parola di Dio, seguita da commento-riflessione, domande a cui rispondere in gruppo (in genere tre gruppi ). Alla fine si pranza tutti assieme. Qualcuno di loro è
catecumeno.

Con questi giovani la domenica mattina recitiamo le Lodi. I più preparati potranno formarsi ulteriormente per diventare animatore di comunità e catechista.

Un interrogativo molto serio che mi pongo rispetto a loro è: cosa faranno quando hanno finito la scuola ? Ora vivono in povere capanne; i loro genitori sono pastori e allevatori di bestiame, ma i giovani, attraverso i mass media, conoscono le condizioni di vita nelle città e naturalmente vi sono attratti.

Recentemente una ragazza che ho battezzato due anni fa, ha lasciato la povera capanna per andare in una città a lavorare a servizio di una famiglia, dove le hanno chiesto di diventare musulmana. Fortunatamente siamo riusciti a farla tornare in comunità. Quale futuro si prospetta per questi giovani? E’ una domanda che mi pongo spesso.

Ritengo possa essere utile formali per qualche lavoro alternativo con cui possano mantenersi, altrimenti la prospettiva è che vadano a cercare una vita migliore nelle città o emigrino verso l’Europa. Sarebbe importante e utile proporre a qualche volontario, anche in pensione, di venire qui ad insegnare alcune cose pratiche di lavoro. L’ideale sarebbe formare una piccola cooperativa composta da un operaio edile, un meccanico, un elettricista, un falegname, un idraulico…

Per il prossimo anno scolastico (anche qui comincia a Settembre ) ho pensato di offrire una borsa di studio ad una giovane che ho battezzato il 3 giugno scorso, in vista di ottenere il diploma di insegnante di Scuola d’Infanzia nella prospettiva di avviare la scuola il prossimo anno (il corso dura
un solo anno).

Una iniziativa molto importante che stiamo attuando è il campo scuola impostato su formazione catechetica-spirituale e insegnamento della lingua inglese. E’ iniziato il 2 luglio e durerà tre settimane. Esso si svolge a Kofale e vi partecipano circa 20 giovani della scuola superiore provenienti da 4 parrocchie della Prefettura apostolica.

La giornata comincia con la celebrazione dell’Eucaristia in inglese alle ore 7: tutti vi partecipano, senza difficoltà. L’insegnamento si svolge la mattina dalle 9 alle 12, e al pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30. Alle 18 recita del S. Rosario.

Naturalmente condividono anche momenti svago (calcetto, pallone) e al mercoledì il gioco della Tombola con relativi regali!

Il 9 luglio sono arrivate Elisa e Silvia da Villatora e stanno svolgendo con in maniera fruttuosa l’insegnamento dell’inglese, mentre io mi dedico alla catechesi sempre in inglese.
I giovani sono contenti e, partendo da una conoscenza elementare della lingua, stanno facendo
notevoli progressi. La conoscenza dell’inglese è molto importante per il loro futuro, ma sarà di grande aiuto anche per i missionari fidei donum che arriveranno per poter da subito comunicare con loro in inglese in attesa di parlare la lingua locale Oromo.


VISITA ALLE FAMIGLIE

Di notevole importanza pastorale è la visita alle famiglie. Essa testimonia anzitutto interessamento alle persone. Chi si è mai interessato di questi poveri scarti della società? Permette, poi, di conoscere direttamente le loro condizioni di vita: abitazione (in genere una povera capanna), mezzi di sussistenza…

Gradiscono molto la visita e questa attenzione. Mi accompagna sempre qualche  cristiano, specialmente alcuni giovani. Ci si intrattiene a parlare, si fa una preghiera insieme e invoco su di loro la benedizione del Signore. Vista la condizione di alcune famiglie, le cui capanne sono scoperta nel tetto e pioveva dentro, abbiamo avviato un programma di aiuto per l’abitazione.

Così pure, quando si verifica che hanno un terreno per coltivare, provvediamo loro delle sementi.

CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

La domenica 8 Luglio ho celebrato il sacramento del matrimonio di 4 coppie La celebrazione del matrimonio cristiano riveste un grandissimo significato nel contesto Oromo tradizionale e musulmano, caratterizzato dalla frequente poligamia.

In questi casi risulta evidente la precaria condizione della donna e dei bambini. La famiglia, fondata sul matrimonio monogamico, costituisce la cellula fondamentale della società come pure della comunità cristiana. Per questo è necessaria una adeguata preparazione per far comprendere e recepire l’insegnamento di Gesù e la grazia del sacramento.

La preparazione l’ho affidata principalmente al catechista Jamaal che è sposato con tre figli. Proveniente dall’Islam e di etnia Oromo, egli conosce perfettamente la cultura, la mentalità e la prassi islamica e oromo. Inoltre è anche preparato sul piano catechetico. La formazione è cominciata con 6 coppie, ma poi abbiamo visto che due non erano mature per ricevere il sacramento. Da notare che nessuna delle quattro coppie rimaste, di cui ho benedetto il matrimonio, ha mai frequentato la scuola.

La celebrazione si è svolta all’interno dell’Eucaristia domenicale ed è stata seguita con attenzione da tutta l’assemblea e arricchita da applausi finali. Al termine è stato offerto a tutti il pranzo in un clima di festa.

Ritengo che la pastorale giovanile e del matrimonio costituiscano due cardini dell’evangelizzazione e insieme di una autentica promozione umana integrale. Il Vangelo annunciato e accolto diventa realmente lievito di una nuova umanità.

Abuna Antonio