Diario di missione 4 – Etiopia

GIUGNO 2018

Pace e bene. Riprendo il dialogo con voi per inviarvi alcune notizie sullo sviluppo della missione.

Alcuni importanti eventi

Un evento molto importante per l’Oromia, la Regione-Stato più estesa e popolata dell’Etiopia e dov’è ubicata la Prefettura apostolica di Robe, è stata la nomina, avvenuta il 28 marzo, di un Oromo quale nuovo Primo Ministro della Repubblica. Questo fatto ha dato soddisfazione agli Oromo, per cui la situazione nella Regione, dal punto di vista dell’ordine pubblico, appare tranquilla. Egli ha promesso di effettuare alcune innovazioni economico-sociali nella direzione di una liberalizzazione del settore economico, finora sotto stretto controllo statale. La presenza di numerosi Cinesi, impegnati in progetti governativi, ma anche propri, rimane sempre molto forte; basti pensare che tra l’Etiopia e la Cina vi sono 21 voli aerei alla settimana.

Dal 7 al 11 maggio abbiamo avuto come graditi ospiti don Gaetano Borgo, don Nicola De Guio e don Stefano Ferraretto, visita breve ma intensa. Don Nicola era già stato ospite della Prefettura, don Stefano veniva per la prima volta. Don Gaetano li ha accompagnati perché potessero avere una prima conoscenza del campo di missione che li attende, campo promettente di prima evangelizzazione in un contesto pluralistico e di grande povertà.

Il 26 maggio u.s. vi è stata la benedizione e inaugurazione del Centro di formazione della Prefettura apostolica, situato a Adaba, città un po’ al centro geografico. Vi hanno partecipato fedeli rappresentanti di tutte le comunità della Prefettura, come pure il Direttore del Segretariato cattolico di Addis Abeba, nonché Segretario generale della Conferenza episcopale, insieme con altri Direttori dei Segretariati cattolici diocesani. L’importante è che ora il Centro sia operativo .

Un evento importante da segnalare è che nel prossimo mese di luglio si terrà a Addis Abeba la Assemblea generale dell’A.M.EC.E.A (Association of the Members of Episcopal Conferences of Eastern Africa ) che vedrà riuniti in Assemblea gli Episcopati delle Nazioni dell’Africa Orientale .

 Il soffio dello Spirito nella comunità di Kokkossa

Nella Veglia pasquale sono stati celebrati i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella comunità centrale di Kofale e nella comunità periferica di Gode, a circa 16 Km da Kofale. Un buon numero di catecumeni sono entrati a far parte pienamente della Chiesa cattolica.

Ho celebrato questi sacramenti nella comunità di Kokkossa, nata due anni fa, nella solennità della SS. Trinità, che per noi cadeva il 3 giugno. I catecumeni eletti erano 41. Dopo un percorso durato circa 2 anni, ho svolto la preparazione immediata insieme con il catechista, il venerdì e sabato precedente. Il venerdì l’incontro con i catecumeni ha avuto lo scopo di motivarli, di approfondire alcuni aspetti fondamentali della fede e della vita cristiana, di pregare per implorare la grazia abbondante dello Spirito Santo. Il sabato abbiamo compiuto alcune  celebrazioni:

  • L’ammissione alla Chiesa cattolica di una diecina provenienti da alcune confessioni protestanti. Abbiamo premesso due letture bibliche ( Mt 16, 13-19 sul ministero petrino; Gv 19,25-27 sulla Vergine Maria ) e spiegato il perché delle divisioni e differenze tra cristiani, l’ecumenismo e il dialogo inter-religioso. Questi punti hanno bisogno di essere chiariti in un contesto di pluralismo che induce anche ad una visione appiattita delle diverse confessioni religiose.
  • La celebrazione dell’unzione con l’olio dei catecumeni
  • Il rito dell’ “effatà”, con lettura dell’episodio del Vangelo Mc 7, 31-37 e appropriata catechesi
  • La proclamazione del Credo e del Padre Nostro
  • La consegna della corona del S. Rosario,a seguito di una presentazione del suo significato e di una orazione di consegna .

Questi incontri hanno fatto sentire ai catecumeni l’importanza del conferimento dei sacramenti dell’iniziazione cristiana e li hanno spiritualmente preparati a comprenderli e celebrarli come una particolare grazia del Signore.

La Domenica abbiamo compiuto la celebrazione in un clima di festa e di intenso fervore.

Ho considerato significativo pure che il Battesimo “nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”, sia stato conferito nella solennità della SS. Trinità. Un particolare interessante: l’acqua usata per il Battesimo era quella del fiume Giordano, grazie a due bottiglie che avevo portato dal pellegrinaggio in Terra Santa compiuto dal 27 novembre al 5 dicembre 2017.

Dalle foto, si possono vedere alcune scene della celebrazione. Tra i battezzati vi erano due coppie di sposi che celebreranno il sacramento del matrimonio tra due domeniche. Altri catecumeni non erano ancora preparati per il Battesimo, soprattutto a motivo delle relazioni coniugali. Per la tradizione culturale Oromo e l’influsso dell’Islam non è facile comprendere e accogliere la novità cristiana riguardo alla donna e al matrimonio monogamico. E’ importante porre questi segni e testimonianze di novità.

La celebrazione è stata seguita dal pranzo comunitario (circa 150 presenti), che ha prolungato la gioia della grande festa e rafforzato la comunione.

La comunità sta crescendo bene con il soffio dello Spirito; questo compensa dei sacrifici compiuti e infonde fiducia e speranza. Possiamo dire che “la messe è molta”; ogni domenica un’intenzione della preghiera dei fedeli è che “il Signore della messe mandi operai nella sua messe”, e abbiamo fiducia che sarà presto esaudita.

Attività di promozione umana

Collegata con l’annuncio del Vangelo e quale segno vivo della Chiesa del Signore, Chiesa che ha fatto l’opzione preferenziale dei poveri , si mette in opera l’attività di promozione umana, evitando l’assistenzialismo e attivando incentivi di auto-sviluppo.

Oltre all’esercizio per così dire ordinario della carità rivolta verso indigenti (vuol dire denutrizione e fame vera) e malati, attualmente sono in atto i seguenti progetti:

  • contributo per il miglioramento dell’abitazione a favore di alcuni fedeli, che vivono in misere capanne. Non si dà il denaro, ma si compera gran parte del materiale necessario.
  • distribuzione di sementi (ortaggi e patate) per la semina. Occorre tener presente che gli Oromo sono tradizionalmente pastori e allevatori di bestiame. Nella zona di Kokkossa l’agricoltura non esiste; la terra serve per il pascolo, non viene coltivata. Il non uso alimentare di ortaggi e frutta produce carenze ad esempio di vitamine. Di recente, una ragazza di 12 anni mi diceva che di sera non ci vede. Ho capito che aveva una grave carenza di vitamine; dopo che gliele ho dato e le ha prese, ora ci vede. Si è illustrato la bontà del progetto alla comunità; a quelli che hanno preparato la terra per la semina, dopo aver effettuato un controllo, si fornisce gratis la semente da coltivare.
  • progetto di avvio di attività redditizia per 20 donne.Questo progetto è stato messo in atto con la consulenza di Sr Maria, una Suora che a Kofele si interessa della promozione umana della donna, e di un uomo del luogo (musulmano) che opera per conto del Segretariato cattolico della Prefettura apostolica con sede a Kofele. Dapprima esso è stato illustrato alle donne; per 4 settimane esse dovevano versare, a gruppi di 5, la piccola somma di 5 birr (moneta locale: 1 euro= 40 birr ) e aprire con questi un conto in banca, a cui aggiungere in seguito qualche risparmio derivante dalla propria attività. A ciascuna delle donne è stato consegnata la somma di 1000,00 birr, dopo che hanno firmato l’accordo , contrassegnato da un garante. Il progetto viene monitorato; vedremo come sarà attuato. Qualcuna ha provveduto a comprare una pecora; è la cosa più semplice e possibile, se ben allevata può essere moltiplicata fino ad arrivare ad un piccolo gregge. Altra attività possibile è un piccolo commercio.

Ho cercato di descrivervi un po’ quello che sto vivendo, consapevole che è una realtà di frontiera molto diversa dalla vostra, ma ricca di valori e di speranza. Vi chiedo un ricordo nella vostra preghiera  per questa missione, mentre vi assicuro la mia. In comunione nel Signore.

Abuna Antonio