64° convegno nazionale seminaristi

FRATERNITÀ E MISSIONE

Nonostante l’emergenza sanitaria, anche quest’anno noi seminaristi italiani siamo stati raggiunti dalla proposta del Convegno Nazionale Missionario, tramite delle videoconferenze, che hanno approfondito il tema “Fraternità e missione”, sullo spunto dell’ultima enciclica del papa, Fratelli tutti.

Il cardinal Bassetti, uno dei nostri relatori, ci ha accolti con un suo ricordo degli anni in cui era rettore del Seminario Maggiore di Firenze. Era il 1980 quando Giovanni Paolo II ricevette i rettori dei principali seminari italiani e alla fine dell’incontro i presenti rivolsero al papa la stessa domanda che questi aveva posto loro: “che caratteristiche devono avere i giovani per essere accolti in seminario?”. Il pontefice riflesse alcuni istanti e disse “che siano degli uomini radicati in Dio e capaci di oblatività, perché il prete è un piccolo fratello universale”. Di seguito Bassetti ha aggiunto che per una chiesa in uscita, prima di andare in periferia, occorre capire, con la mente e ancor più con il cuore, che la missione evangelizzatrice non può prescindere dalla fraternità. La missione è comunione, cum munus, perché è svolgere il proprio compito, carisma, insieme ai fratelli, ecco quindi che tutti i battezzati sono chiamati alla missione, ciascuno con la propria specificità. La fraternità però non si limita ai confini della Chiesa, essa li oltrepassa e li supera, in quanto è fondata sulla comune dignità umana. Il cardinale ci ha quindi proposto una teologia del regno di Dio: la Chiesa è finalizzata e ordinata al regno, ma questo è già presente nel mondo anche fuori dalle nostre comunità, altrimenti il nostro stesso annuncio, la buona novella, cadrebbe nel vuoto, non potrebbe essere accolta. Inoltre Bassetti ci esortava a non cadere nell’astrazione, nell’idealismo: la fraternità è una realtà che si costruisce fattivamente, mattone su mattone – amare gli operatori di pace, non semplicemente la pace –, e per questo siamo chiamati a vincere la malattia dell’individualismo, perché spesso è proprio questo a rendere inefficace la missione, generando una contro-testimonianza.

Infine ci ha esortato a non avere paura, a non aver paura a donare, a spendere, a perdere, la nostra vita: “quando la carità è un rischio, vuol dire che quello è il momento della carità”.

 Il GAMis Padova