24 marzo 2018

Carissimi amici missionari oggi è il 24 marzo! Una data che la Chiesa ha preso a simbolo e a ricordo di tutti i testimoni martiri che hanno versato sangue e vita per Gesù Cristo e il suo Vangelo.
Era il 24 marzo 1980, quando Mons. Oscar Romero ha sollevato da quella piccola cappella dell’ospedale per l’ultima volta l’Ostia santa. Il suo sangue ha inondato quell’altare e ha fatto di quel luogo un nuovo golgota, un’altra croce si è conficcata indelebilmente dentro a quella roccia. Sotto la Cattedrale della capitale salvadoregna la tomba di Mons. Romero è ricoperta di abbracci e confidenze di migliaia di persone che passano quotidianamente, per ammirare questo martire, per imparare la sua testimonianza, per respirare la sua forza e la sua fede.     
Una data simbolo, una data che accomuna tutti! Una data che fa vincere ogni paura! In questa data ci sono gli uomini e le donne che ogni giorno, ancora oggi, riprendono la strada per annunciare frammenti di Regno di Dio, magari nei luoghi più dimenticati dell’umanità o tra gli incroci più affollati e indifferenti di una città. Non importa il dove, ma il come!  Mons. Romero nonostante incomprensioni e fatiche grida, difende, ama il popolo. Il resto è stato scritto con il suo sangue, un rivolo che perpetua il sangue di Gesù Cristo, primo testimone della Misericordia del Padre.
Siamo alla vigilia delle Palme e iniziamo questa settimana con Mons. Romero, nel suo volto il riflesso di ognuno di voi, cari amici impegnati nell’annuncio della tenerezza di Dio. Buon cammino fratelli. 
 
don Gaetano Borgo